mercoledì 23 marzo 2011

Dunque,

«Io sono convinto che le ragioni non siano umanitarie o di rimozione del regime di Gheddafi. Si stanno decidendo i nuovi equilibri energetici dell'area nordafricana e degli Stati che la controllano. Gheddafi da parte sua ha sbagliato nel credere di poter sedare la rivolta come fosse un movimento del pane, e questo perché i movimenti sono stati solo un innesco di un procedimento ben più grande. Ci sono in gioco gli interessi delle compagnie energetiche e tutti gli Stati vogliono dire la loro nella nuova spartizione». 


«Si può parlare di una "guerra coloniale", è vero, tenendo questo termine tra virgolette. Il riassetto del Nord Africa può seguire solo due vie: la ricerca di un equilibrio e di una stabilità che permettano degli investimenti futuri, oppure la balcanizzazione dell'area. La seconda soluzione è quella che è stata applicata più spesso negli ultimi anni in tutti gli scenari di guerra: nei Balcani certamente, ma anche in Afghanistan. Se non si riesce a trovare un punto di accordo, allora si destabilizzano le istituzioni e si frammentano, in modo che il potere vada nelle mani di chi ha degli interessi diversi, come le compagnie private energetiche». 

(Dichiarazioni di Fabio Mini, generale della Nato,  a l'Espresso)

Credo di aver risolto i miei dilemmi morali..


Vedendo queste poi....

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