giovedì 17 marzo 2011

Cara Italia...

Cara Italia
posso chiamarti Ita? Se no mi sembra troppo formale...


Alura, 150 anni, eh? Un bel traguardo.


Si fanno sentire gli acciacchi, eh? Ci credo, non dev'essere facile sopportare tutti gli stronzi che ti camminano su per così tanto tempo. 


Passare da essere terra d'artisti a terra di leghisti, immagino.


Immagino che quando il tuo presidente del consiglio appoggia dittatori e deturpa il tuo sistema giudiziario ti senti un po' male. No, non vomitare dai vulcani, non ci pensare nemmeno. E non tremare di paura, abbiamo già dato.


Lo so che dopo mani pulite eri felice e pensavi che sarebbero arrivati giorni migliori, ma io che c'entro scusa?


Che poi in tutta sincerità, io non l'ho capito, perchè festeggi oggi? Nel 1861 è stato sì proclamato il regno d'Italia, ma ti devi ricordare io che capitale avevamo? Non c'era ancora Roma, nè il lombardo Veneto? Dì, la verità, casini col papa se si festeggiava la breccia di Porta Pia?


La mia piccola promessa è che cercherò nel mio piccolo di renderti migliore ma non so se avrò il tempo per farlo, dato che non sembri darmi molte chances per il futuro, magari tornerò da vecchio arricchito dall'esperienza in paesi  che apprezzerò di più ma amerò di meno (forse).


Insomma dai, AUGURI, oggi va così, visto che è il tuo compleanno, e non un compleanno da poco ti stimerò gratis, ma da domani te lo dovrai guadagnare!


E sappi che non sarò mai orgoglioso di essere italiano, perché l'orgoglio è troppo pericoloso, sottintende un sentimento di superiorità rispetto a chi non lo è, e ha già fatto fin troppo danni a noi come ad altri stati. Sarò invece cittadino del mondo e d'Italia, felice della sua grande patria così come di quella piccola, se questa gliene darà l'occasione.

1 commento: